Una delle tematiche più attuali quando si tratta di economia circolare è il consumo e il riciclo delle materie plastiche: a oggi, vengono prodotti nel mondo 25 milioni di tonnellate di rifiuti plastici al mese. In questi mesi sono stati fatti enormi passi avanti, e l’UE ha approvato la Plastic Tax, un’imposta che vuole tassare l’uso delle plastiche monouso; questo è solo un esempio del concreto impegno che le istituzioni stanno mettendo nel risolvere tali questioni. Numerose sono anche le aziende che si impegnano ogni giorno nella lotta ai rifiuti plastici, attuando delle politiche di riciclo e riuso dei materiali che hanno l’obiettivo di restituire nuova vita agli imballaggi, abbassando lo spreco di plastiche e puntando verso la circolarità.
Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Pim Janus, CEO della Janus Vaten B. V.: la sua azienda fa parte di SERRED, un’organizzazione di cui Janus è presidente, che opera a livello Europeo per promuovere e favorire la produzione, il riciclo e il riutilizzo green e sostenibile degli imballaggi industriali. I suoi membri utilizzano impianti per il ricondizionamento di cisterne e IBC in tutta Europa: dopo un attento processo di ispezione e test, gli imballaggi vengono rimessi sul mercato, e quando giungono alla fine della loro vita, SERRED si impegna a proteggere l’ambiente, assicurandosi che gli imballaggi siano correttamente smaltiti e riciclati.
Con il passare degli anni il consumo di plastica è aumentato esponenzialmente; l’UE ha attivato numerose policy per ridurne il consumo e per favorirne il riciclo: se dovesse fare un pronostico, come si evolverà la situazione nei prossimi anni?
A livello Europeo si vedono numerose regolamentazioni e divieti sulla plastica, specialmente sul packaging dei consumatori. Come SERRED, nei prossimi anni ci aspettiamo un grande impegno da parte delle nazioni Europee nel ridurre l’utilizzo di plastica, e saremo felici di accompagnare i nostri membri su questo percorso, aiutandoli a rispettare le nuove regolamentazioni.
Molte campagne ambientaliste lottano ferocemente contro l’uso della plastica ma, con le nuove tecniche di riciclo, essa può essere riutilizzata, azzerando di fatto l’inquinamento ambientale: a cosa è dovuto, secondo Lei, questo “terrorismo”?
Parlando sempre dal punto di vista di SERRED, posso dire che numerosi membri si occupano già della distruzione e del riciclo di vecchie bottiglie IBC, taniche e imballaggi di plastica in modo estremamente professionale; i membri di SERRED saranno quindi senza dubbio pronti per il futuro. Per quanto riguarda il packaging dei consumatori, però, il discorso cambia radicalmente. Molte plastiche vecchie finiscono in diversi Paesi senza alcuna soluzione per il loro riciclaggio: sarà dunque una grande sfida riuscire a trovarne una. Penso comunque che, con le numerose campagne di sensibilizzazione ambientalista ci stiamo muovendo nella direzione giusta, ma non dobbiamo perdere di vista il nostro obiettivo.
La Plastic Tax, l’imposta sul consumo di plastica monouso, entrerà in vigore il 1 luglio 2022; tale disposizione ha l’obiettivo di ridurre l’utilizzo di materiali plastici e la loro produzione, imponendo una tassa di 0,45 euro sul loro consumo. Qual è il suo parere su tale provvedimento? Sono stati presi altri provvedimenti a livello internazionale che, secondo Lei, favoriranno la riduzione del consumo di plastica monouso?
Come sapete il primo obiettivo dei membri di SERRED è quello di riutilizzare il più possibile gli imballaggi industriali. Potrebbe dunque essere un vantaggio riuscire a vendere sul mercato una quantità maggiore cui packaging riciclato. Se poi a questo uniamo le nuove regolamentazioni sulla CO2, si potrebbe prospettare una grande opportunità per il nostro settore! Penso comunque che la Plastic Tax sarà un enorme passo avanti nelle legislazioni pro riuso e riciclo, e aiuterà il settore del riuso e del riutilizzo della plastica a crescere a livello Europeo.
SERRED aiuta le aziende associate a portare avanti una politica di riciclo degli imballaggi: in che modo i membri giovano della sua tutela?
SERRED aiuta i suoi membri a trasportare i loro materiali riutilizzati e riciclati, e a seguire le corrette procedure di riciclo e riutilizzo. Siamo pronti a cogliere tutte le opportunità che potrebbero far crescere il nostro settore, non solo per il packaging delle plastiche ma anche per quello dell’acciaio.
In che modo SERRED aiuta i suoi membri a interfacciarsi con le nuove opportunità di riciclo e riutilizzo dei materiali plastici offerte dall’Unione Europea?
Al momento non tutto è ancora chiaro. Il consiglio di SERRED lavora senza sosta con le società di lobbying di Bruxelles per raccontare la nostra storia. Abbiamo, all’interno del consiglio di SERRED e nei vari Paesi, i nostri esperti legislativi che potrebbero aiutare i singoli membri, ma come ho accennato è ancora tutto da vedere. In ogni caso, non appena un nuovo decreto è rilasciato, il consiglio di SERRED inizia a lavorarci per rispettarlo e migliorare il processo di riciclo e riuso.
SERRED opera a livello europeo, collaborando con numerose aziende in 14 Paesi diversi; come si impegna per facilitare le operazioni di riciclo?
SERRED non è un’associazione commerciale, ma solo un consorzio che opera a livello europeo. Di conseguenza, possiamo aiutare i nostri membri soltanto nel trasporto nel rispetto delle norme vigenti, in questioni legati alle Nazioni Unite e affini. Detto ciò, i membri di SERRED hanno comunque le proprie strategie per rapportarsi con i loro clienti, e noi di SERRED siamo felici di poter lasciare loro libertà di manovra e la possibilità di agire come preferiscono.